Yoga

Lo yoga è fondamentalmente una filosofia di vita che comprende vari aspetti.
Yoga significa unione L’unione di aspetti come il pranayama (esercizio di respirazione unito a volte ad una posizione specifica delle mani chiamata Mudra), asana (postura del corpo), meditazione (portare l’attenzione in un solo soggetto e mantenerne la concentrazione per calmare il chiacchiericcio mentale) canto di mantra (parola o frase normalmente in sanscrito, considerata sacra, ripetuta 3 o 21 o 108 volte) e la purificazione del corpo, fanno sì che lo yoga diventi parte integrante della vita stessa.

Lo yoga propone quindi un metodo che si basa nella pratica di strumenti di autoconoscimento come la meditazione, la respirazione è l’uso del corpo, con l’obiettivo di riuscire a raggiungere lo stato di Samadhi (estasi) silenziando la mente.

Ci sono poi vari tipi di yoga:

  • Jñāna-yoga: metodo che consente la realizzazione spirituale attraverso l’uso dell’intelletto (la conoscenza dei fattori che conducono alla liberazione). Legato a buddhi. Quando la tua intelligenza avrà superato l’illusione sarai in una tranquillità indisturbata, avrai raggiunto il culmine della realizzazione del sé.
  • Karma-yoga: è la realizzazione della propria natura spirituale attraverso l’azione disinteressata. Legato all’ego, ahaṃkāra: l’azione, infatti, richiede la volontà. Colui che compie un’azione senza preoccuparsi dei suoi frutti.
  • Bhakti-yoga: è la via della devozione (la capacità di abbandonarsi a un ente superiore). Legato alla mente e alle emozioni, manas: l’aspetto devozionale è presente soltanto se le emozioni sono lasciate fluire.
  • Haṭha-yoga: è lo yoga della riconciliazione delle polarità (ha-sole e ṭha-luna), oppure può essere inteso come “yoga della forza” (per via della difficoltà delle pratiche proposte).
    Gli āsana, i vari khumbaka, le mudrā e l’ascolto del suono interiore (nādānusandhāna), sono la corretta successione delle pratiche di Haṭha-yoga. (Hp I, 56)
  • Kuṇḍalinī-yoga: è l’unione con la forza originaria e creatrice (kuṇḍalinī) che si ottiene innanzitutto bilanciando i due canali laterali (iḍā e piṅgala), per permettere al prāṇa di scorrere nel canale centrale (suṣumṇā).
    Come si apre una porta utilizzando una chiave così la liberazione si ottiene per mezzo della kuṇḍalinī che s’impara ad attivare grazie alle pratiche dell’Haṭha-yoga. (Hp III, 101)
  • Rāja-yoga: è lo yoga più alto, si ottiene solo attraverso il raggiungimento di uno stato meditativo d’imperturbabilità (samādhi).Si può conoscere il Rāja-yoga, costituito da conoscenza, liberazione, stabilità e perfezione solo attraverso l’insegnamento di un maestro. (Hp IV, 8)
  • Laya-yoga: è il mezzo per il dissolvimento delle forme-pensiero create dalla coscienza quando si trova in uno stato identificato. Quando tutte le attività mentali sono sospese e non rimane di loro alcuna traccia, allora sorge un indescrivibile riassorbimento, laya, che non può essere descritto a parole.

L’elenco dei diversi tipi di yoga esistenti potrebbe essere molto più lungo perché, soprattutto oggi, il mercato tende a offrire un’infinita gamma di possibilità.

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